Dentro la mente di un fotografo procrastinatore: tra ispirazione e scimmie distratte

Ispirato al TED Talk di Tim Urban “Inside the Mind of a Master Procrastinator

C’è una scena che capita alcune volte nella mia vita da appassionata di fotografia: ho la macchina pronta, la luce perfetta filtra dalla finestra, ho anche del tempo libero. Eppure… mi ritrovo a sistemare le cartelle sul desktop. O peggio: a guardare il centesimo video su YouTube su “come migliorare la composizione” — senza aver scattato nemmeno una foto in questo ultimo periodo.

Se ti riconosci anche solo un po’ in questa scena, benvenuto: sei nella mente di un procrastinatore creativo. O meglio, come direbbe Tim Urban, sei sotto il controllo della Scimmia del Piacere Immediato.

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La scimmia e la macchina fotografica

Nel suo TED Talk, Tim Urban descrive la mente del procrastinatore come un luogo in cui vive una scimmia dispettosa, attratta solo da ciò che è facile, divertente e immediato. Tipo: scrollare Instagram, comprare l’ennesimo zaino fotografico (che ci “motiverà a uscire”, ovviamente).

La scimmia non ama le cose che richiedono sforzo. Come iniziare un progetto personale. Esporsi. Provare qualcosa di nuovo con la macchina fotografica. E così si rimanda. Ancora.

Entra in scena il “Panic Monster”

C’è solo una cosa che può mettere in fuga la scimmia: il mostro del panico. Arriva quando la scadenza è vicina e ci salva… a modo suo.

Hai mai notato come riesci a scattare, editare e consegnare un servizio intero la notte prima di una deadline? È lui. Ma nella fotografia personale — quella senza scadenze — il Panic Monster spesso… non arriva mai.

E così quei progetti che “farò appena ho tempo” restano lì. Silenziosi. Non fanno rumore, ma pesano.

Come usciamo da questo loop?

Ecco qualche strategia che ho iniziato a usare per ammansire la scimmia e non aspettare sempre il mostro del panico:

  • Auto-scadenze: mi do una data fissa per pubblicare una foto sul blog, ogni lunedì. Anche se non è perfetta.

  • Progetti a breve termine: una mini-serie di 5 ritratti, un tema per settimana. Così la creatività ha un contenitore.

  • Partner di responsabilità: condivido un obiettivo con un amico fotografo e ci diamo feedback. Funziona, davvero.

  • Permettersi l’imperfezione: a volte, la procrastinazione è paura mascherata. Di non essere abbastanza. Ma ogni scatto fatto è un passo avanti. Anche quelli brutti.

Conclusione

Non siamo pigri. Siamo spesso paralizzati dal desiderio di fare bene, di sentirci ispirati, di essere “pronti”. Ma la verità è che l’ispirazione arriva mentre facciamo, non prima.

La macchina è già pronta. Tu lo sei molto più di quanto credi.
La scimmia può aspettare.


Se ti va, fammi sapere nei commenti: qual è il progetto fotografico che stai rimandando da troppo tempo? Scriverlo potrebbe essere il primo passo per cominciare.

Se non conosci il TED Talk di Tim Urban “Inside the Mind of a Master Procrastinator”, te lo consiglio vivamente. È divertente, illuminante e… decisamente familiare per chiunque abbia mai rimandato qualcosa di importante. Guarda il video su TED.com ➔

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