Plugin Photoshop per la postproduzione del Bianco e Nero

Black and White Panel di Gaspare Silverii


 

Il pannello Black and White è strutturato in modo tale da fornire già un flusso di lavoro, quindi il consiglio è quello di seguire le azioni del pannello partendo dall’alto verso il basso.

Il primo passaggio è la scelta del filtro colore. Es. filtro del rosso per avere dei contrasti molto interessanti e un incarnato molto chiaro. Portandoci verso il giallo, verde, ciano, blu e magenta avremo delle conversioni differenti e quindi dei contrasti che cambieranno di volta in volta.
È molto importante scegliere questo filtro perché una scelta errata dei contrasti di riferimento ovviamente non potranno poi essere recuperati successivamente con gli altri cursori del pannello.

lampada pixar

Come dobbiamo scegliere allora il nostro contrasto (filtro)?
Porterei l’attenzione sull’incarnato, gli occhi e la zona labbra. Nel caso specifico della foto lavorata nel video, verde, ciano e blu sono quelli da scartare, mentre il magenta, il rosso e il giallo sono sicuramente più interessanti.
Sono molto simili tra di loro questi ultimi tre. Come possiamo scegliere al meglio il nostro filtro di partenza? Sceglierò il filtro che mi darà già in partenza un contrasto nativo più simile a quello che vorrò vedere nel risultato finale. Per esempio un magenta benché interessante può essere molto più grigio e spento nella zona dell’incarnato, mentre il rosso, benché molto più contrastato e luminoso ha un basso contrasto tra le zone dell’incarnato e la zona delle labbra e sull’occhio.
Il giallo invece può risultare migliore perché c’è più contrasto tra incarnato (guance) e zona labbra e tra incarnato e zona occhi.

Possiamo poi spostare leggermente il cursore del colore rimanendo nella zona dei gialli per ottimizzare ancora di più il contrasto.

Questa prima fase è molto importante perché andrà a incidere sull’utilizzo dei cursori sottostanti.

Quanto al cursore Contrasto, conviene alcune volte abbassarlo un po’ per avere un’immagine più facilmente lavorabile.

Muoviamo ora il cursore dell’esposizione nella direzione del mood che vogliamo dare all’immagine.

Alziamo un po’ l’esposizione se ora risulta sottoesposta l’immagine.

Se voglio un mood più dark e più intenso, possiamo, invece, abbassare l’esposizione.

Ora occupiamoci di Luci, mezzitoni e ombre e cerchiamo di applicare la classica regola del contrasto di una curva ad S, ovvero le luci potrebbero salire un poco, i mezzitoni possono salire un po’ ma meno delle luci, per aumentare il contrasto complessivo, e le ombre possono scendere un po’ per avere leggermente un po’ di chiusura.

Infine ci portiamo sui bianchi e sui neri. I bianchi e i neri sono gli elementi chiave di un bianco e nero, appunto. È importante avere un buon bianco e un buon nero e che entrambi non precludano la leggibilità dell’immagine.
Spingere troppo, creerà problemi. Porterò un po’ i bianchi su senza esagerare e porterò un po’ giù i neri senza esagerare ugualmente.

Dopodiché abbiamo la chiarezza e la aumentiamo a piacimento per poi mascherarla successivamente.

Infine abbiamo una fase di toning che serve a fare un viraggio. Es. un viraggio simil seppia. Mettiamo un’opacità di 15 punti e un colore 35 che corrisponde all’effetto seppia. Se il risultato sembra troppo forte, basta abbassare l’intensità (10 punti).

Il termine viraggio lo prendiamo in prestito dalla chimica della camera oscura.

I viraggi più classici sono: seppia e selenio. Puoi approfondire qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Viraggio_(fotografia)

Mentre il viraggio seppia riscalda, il viraggio al selenio raffredda il bianco e nero, ovvero vira verso il blu.
In camera oscura, con l’elemento chimico del selenio si andava a bloccare l’ossidazione dell’argento che componeva la pellicola e si imprimeva questa tonalità tendente al blu che, insieme al viraggio seppia, consentiva alla fotografia di durare molto più a lungo rispetto allo sviluppo convenzionale. Ovviamente stiamo lavorando in camera chiara e il problema della durata si pone solo se non facciamo adeguati backup… 😉

RICAPITOLANDO

Quello che abbiamo fatto finora è:
1) prendere un’immagine;
2) decidere la sua conversione in bianco e nero con il suo filtro ottimizzato su una scala cromatica;
3) successivamente applicato dei contrasti;
4) regolato la chiarezza per avere un po’ più di dettaglio;
5) e poi ancora un passaggio di toning, ovvero il nostro viraggio.

Tutto quello che abbiamo fatto fino a questo punto è sempre ottimizzabile, quindi non è un processo distruttivo. È possibile, ad esempio, tornare sull’esposizione e alzarla un po’ e così via.

Prima di passare però alla mascheratura dei livelli, assicurarsi di aver ottenuto il risultato desiderato perché utilizzando nuovamente i cursori si perderanno le maschere applicate manualmente.

A questo punto non ci resta che andare a decidere le intensità dei nostri ultimi due livelli (toning e chiarezza).
Ovvero, disattiviamo un attimo il livello del toning e ci portiamo sul livello della chiarezza. Aggiungiamo una maschera. Invertiamo la maschera con Ctrl+I e con un pennello delle dimensioni adeguate andremo a dare enfasi solo sulle parti di interesse (occhi, labbra), opacità 100, flusso 100.

Allo stesso modo possiamo riattivare il livello Toning e per rendere questo effetto più preciso, doppio clic sull’icona mappa sfumatura del livello Toning, doppio clic sulla sfumatura applicata, doppio clic sul cursore centrale.
In primis possiamo cambiare anche la tonalità colore del viraggio ma adesso non ci interessa, ma la parte più importante è poter prendere questo punto che viene creato di default nella posizione centrale 50% (quindi un perfetto passaggio tra i neri e i bianchi passando appunto per il mezzotono, e, spostando questo punto centrale a destra o a sinistra, si potrà dare priorità di luci piuttosto che ombre. Portandolo molto a destra, accadrà che le zone dei bianchi diminuiranno e tutta la zona di mezzotono si traslerà verso la parte destra e vedremo che il nostro incarnato che aveva delle parti più chiare non tenderà più a un colore sbiancato/bianco ma prenderà un viraggio cromatico del colore desiderato; allo stesso modo portando verso le ombre, queste ultime diventeranno molto più colorate perché, con questo chiavistello portato verso sinistra, diminuiranno le porzioni dei neri e il mezzotono si traslerà nella porzione più scura; ma il nostro mezzotono è del colore che abbiamo impostato e quindi noteremo che tutta quanta la nostra immagine, nelle porzioni più scure, ha preso una colorazione decisamente più forte. A volte si preferisce però un effetto abbastanza bilanciato, quindi si torna al 50% di partenza.

Infine, sempre sul livello toning possiamo regolare la sua opacità per avere un effetto più delicato.

Cliccando per attivare/disattivare il livello BW – Filter vedremo il prima e dopo.

Questo è il nostro flusso di lavoro per la postproduzione di un Ritratto Fine Art.

E, con uno strumento così, la postproduzione diventa un gioco piacevole e produttivo…

Mike Stimpson’s tribute to Charles Ebbets’ 1932 photo ‘Lunch atop a skyscraper’. Photo by Mike Stimpson. https://mikestimpson.com/

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