L’occhio del fotografo – Michael Freeman

L’occhio del fotografo. La composizione nella occhio del fotografofotografia digitale.
di Michael Freeman
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Se siete all’inizio del vostro percorso, siete probabilmente alla ricerca di libri che vi consentano di avvicinarvi alla fotografia. E allora cominciate di sicuro a chiedere un consiglio a chi è più esperto o interrogate la rete alla ricerca del libro che vi accompagnerà per i prossimi mesi. Ho scelto di fare questa premessa perché la risposta più frequente che sentirete dare alla domanda “che libro leggo?” è: “Ma naturalmente L’occhio del fotografo, il libro di Freeman!”. Ecco, secondo il nostro parere, il più delle volte questa risposta sarà abbastanza approssimativa. Il libro di Freeman di cui stiamo parlando è un libro “assolutamente” da leggere ma non vi aiuterà molto se prima non avete appreso almeno le basi della tecnica fotografica. Ed è di tecnica che si ha bisogno appena si sceglie di studiare fotografia o almeno di approcciarsi ad essa. Dopo aver appreso le basi, si è pronti per salire sul gradino successivo, che è quello della composizione.

lampada pixar

L’occhio del fotografo è un libro dedicato interamente alla composizione e illustra sia le regole compositive che occorre tener presenti al momento dello scatto, sia le opportunità offerte dall’elaborazione digitale delle immagini. Mostra come esplorare situazioni e luoghi e scoprire le opportunità fotografiche che vi si nascondono (riconoscere il potenziale fotografico delle scene reali).
Con le parole di Paul Strand possiamo dire che è un libro che parla di “…come si costruisce una foto, come interagiscono le forme, come si riempiono gli spazi, come dare unità all’insieme.”
Il tutto è corredato da esempi reali e illustrazioni schematiche che spiegano la logica di un’immagine.

Dopo i primi tre capitoli dedicati all’inquadratura, agli elementi di composizione e agli elementi grafici e fotografici, dal Cap. 4 il discorso diventa più generale e ancora più affascinante: comporre con luce e colore, l’intenzione, il processo creativo. A pag. 33 trovate un’ottima chiave di lettura: attraverso l’analogia con il linguaggio, Freeman spiega perché ha scelto di strutturare il libro in questo modo.

Insomma, non c’è bisogno di tante parole per dire che si tratta di un testo fondamentale e che vi lascerà tanti spunti e insegnamenti. Va letto e riletto, perché richiede una buona dose di concentrazione e non stupitevi se, una volta arrivati all’ultima pagina, sentirete il bisogno di ritornare all’inizio e approfondire ogni argomento trattato.

Michael Freeman è un autore molto prolifico, fotografo e scrittore di fama internazionale, specializzato in viaggi, architettura e arte orientale.
I suoi numerosi libri sulla fotografia hanno venduto complessivamente oltre un milione di copie.
Il libro che abbiamo recensito si ritiene faccia parte di una trilogia:
L’occhio del fotografo
La mente del fotografo
La visione del fotografo.
Probabilmente troverai presto nel sito articoli che parlano degli altri due testi, nel frattempo vi lasciamo i link per l’acquisto, nel caso foste interessati.
Tuttavia, pur facendo parte di questa famosa trilogia, L’occhio del fotografo ha una sua completezza e può essere letto separatamente e senza dover passare necessariamente agli altri due volumi.

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